E di nuovo i miei occhi ricadono sulla ragazza che reclama ora la mia attenzione.
Scuoto la testa e mimo con le labbra un "no, grazie".
Di nuovo parla ed inarco un sopracciglio.
"molto triste".
Definizione da prima elementare...Penso scuotendo la testa e chinando il capo.
Mi volto di nuovo verso di lei, quando, ripetendomi le sue parole mi accorgo che parla di sé in terza persona.
Aggrotto le sopracciglia continuando a guardarla e fermo la cameriera che passa di corsa tra i tavoli, chiedendole un altro caffé che arriva subito dopo.
Ne bevo subito metà riportando poi la tazza sul tavolo.
Di nuovo guardo l'ora.
Ancora un'ora e mezza di libertà..Penso alzando appena il sedere per tirare fuori il portafogli e lasciare sul tavolo alcune banconote.
Fermo di nuovo la cameriera e le sussurro all'orecchio che pago pure la ragazza urlante. Aggiungo che vado un attimo in bagno e poi finisco il caffé.
Mi alzo così e dopo pochi minuti passati al bagno torno al mio tavolo, svogliato.