Rosh's

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Nevaeh
view post Posted on 19/9/2010, 04:48




Nikki~
Arrossisco violentemente quando si allontana e mi chiede se va tutto bene.
Imbarazzata distolgo lo sguardo, non aspettandomi una reazione del genere.
Non lo so se è tutto ok. Cioè. Si, insomma. Al momento sto da Dio.
Non ho idea di come sarà domani.
Probabilmente non ricorderò un accidenti di ciò che sta succedendo ora. Ma per ora è tutto ok..
Va tutto bene..
Dico, ritrovandomi con la voce tremante e roca.
Scuoto piano la testa facendogli capire che non voglio scendere.
Senza però l'istinto a continuare ciò che avevamo iniziato, lo sposto con delicatezza di lato, appoggiando poi il mio viso sul suo petto, e portando una mia gamba in mezzo alle sue.
Una mia mano finisce sotto al mio viso e mi ritrovo a fissare il cielo oltre la finestra.
E mi sento davvero bene.
Stranamente a mio agio. Stranamente bene.
Quanto vorrei ricordarti..
Mi ritrovo a pensare sentendo i lati delle mie labbra puntare verso il basso.
Sarebbe fantastico svegliarsi domani e avere un vivo ricordo di noi..
 
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•Silver™
view post Posted on 19/9/2010, 15:26




Sishi~
la guardai cn più attenzione quando la vidi arrossire in maniera esagerata mentre distoglieva lo sguardo da me...
ok, restiamo qui allora...sussurrai lasciando che mi sistemasse e si accoccolasse a me...
portai una mano sulla sua schiena, sotto di lei e presi a carezzarla piano...
dopo qualche minuto di silenzio portai le dita sotto al suo mento e lo alzai per poterla guardare negli occhi...
un penny per i tuoi pensieri...sussurrai sorridendole...
si, volevo essere nella sua testa, capire cosa pensava e provava...
 
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Nevaeh
view post Posted on 20/9/2010, 07:59




Nikki~
Sorrido alle sue parole non appena alza il mio viso.
Il solito pensiero..
Dico rassegnata e con una piccola smorfia sul volto.
Il solito desiderio..
Continuo chiudendo gli occhi per poi riaprirli e fissare ancora il cielo oltre la finestra.
Poter ricordare...
Sussurro con un sospiro di rammarico.
Vorrei davvero poter ricordare...
O per lo meno ricordarti...

Dico alzando appena il volto per vedere il suo bel viso.
Lo guardo con tristezza per poi poggiare di nuovo la testa sul suo petto.
Ma probabilmente chiedo troppo...
Dico con un secondo sospiro, più pesante rispetto al precedente.
 
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•Silver™
view post Posted on 22/9/2010, 09:57




Sishi~
la ascoltai e improvvisamente mi parve tanto vecchia...
la voce stanca, arresa...
capivo il suo desiderio in parte, ma allo stesso tempo io invece avrei tanto voluto poter dimenticare...
non lei, lei la volevo nei miei pensieri, ma l'incidente...
il dolore, quello lo avrei voluto dimentica per sempre...
quando riappoggiò il viso stanco al mio petto lo trattenni con le mani per alzarlo e farle incrociare i miei occhi...
no che non chiedi troppo...
e ti prometto che mi ricorderai...
hai detto che ricordi le persone che hanno passato anni accanto a te...
bè io non ho intenzione di andare via...
dovrai sopportarmi tutti i giorni, perchè non ho intenzione di lasciar passare giorno senza vederti...
sussurrai mentre le carezzavo il viso...
poi lento avvicinai le sue labbra alle mie...
un bacio travolgente, perchè volevo che mi sentisse, che capisse che io c'ero per lei...con o senza ricordi io c'ero...
portai una mano dietro la sua schiena e la attirai a me, contro il mio corpo magro, baciandola con passione...
 
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Nevaeh
view post Posted on 22/9/2010, 10:35




Nikki~
Ancora i miei occhi nei suoi lo ascolto aggrottando appena le sopracciglia.
Un debole sorriso si forma sul mio viso, certa che prima o poi avrebbe mollato. Mi avrebbe lasciata perdere.
Come tutti. Come sempre.
E di nuovo le sue labbra sulle mie.
Un bacio intenso, lungo, da far passare in secondo piano la disperazione presente nella mia testa e farla ricomparire quando le mie labbra si allontanano dalla sua bocca.
Arrossisco per quel contatto con il suo corpo e lo guardo negli occhi speranzosa prima di poggiare nuovamente il mio viso sul suo petto magro.
Mi racconti un'altra favola?
Chiedo dopo un silenzio infinito, con voce un po' da bambina, alzando il viso per incontrare il suo.
 
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•Silver™
view post Posted on 22/9/2010, 10:46




Sishi~
risi piano divertito per il suo imbarazzo e la strinsi di più...
poi scoppiai decisamente a ridere alle sue parole...
non sapevo di essere un bon cantastorie...dissi ridendo di più...
vediamo...
che favola posso raccontare a questa dolce bambina?...
dissi portando una mano al mento e sfregandolo come se fossi concentrato davvero...
poi con voce dolce e bassa presi a raccontare...

C'era una volta, in un paese lontano, un gentiluomo vedovo che viveva in una bella casa con la sua unica figlia. cene1.jpg (38537 byte) Egli donava alla sua adorata bambina qualsiasi cosa ella desiderasse: bei vestiti, un cucciolo, un cavallo..... Tuttavia capiva che la piccola aveva bisogno delle cure di una madre. così si risposò, scegliendo una donna che aveva due figlie giovani, le quali, egli sperava, sarebbero diventate compagne di giochi della sua bambina. Sfortunatamente, il buon uomo morì poco tempo dopo, ed allora la matrigna mostrò la sua vera natura.Era dura e fredda, e profondamente invidiosa della dolcezza e bontà della sua figliastra, perché queste qualità facevano per contrasto apparire le sue due figlie, Anastasia e Genoveffa, ancor più meschine e brutte. Le sorellastre andavano riccamente vestite, mentre la povera ragazza era costretta ad indossare un vestito semplice e grossolano, ed un grembiule, e a compiere in casa tutti i lavori più pesanti. Si alzava prima dell'alba, andava a prender l'acqua, accendeva il fuoco, cucinava, lavava e puliva i pavimenti. cene2.jpg (28479 byte) Quando aveva finito di sbrigare tutti i lavori, per riscaldarsi era solita sedersi vicino al camino accanto al carbone ed alla cenere. Perciò cominciarono a chiamarla Cenerentola. La matrigna e le sorellastre dormivano in belle stanze, mentre la piccola camera di Cenerentola era in soffitta, proprio sotto il tetto della casa, deve vivevano dozzine di topi. Nonostante tutto questo, Cenerentola rimase gentile e cortese, sognando che un bel giorno la felicità sarebbe arrivata. Fece amicizia con gli uccelli che la svegliavano tutte le mattine. Fece anche amicizia con i topi con cui divideva la soffitta, diede a ciascuno un nome, e cucì loro dei minuscoli vestiti e cappelli. I topi amavano Cenerentola e le erano grati, perchè talvolta li liberava da una trappola o li salvava da Lucifero, il malizioso gatto della matrigna. Ogni mattina, Cenerentola, preparava la colazione per tutti gli abitanti della casa: una scodella di latte per il gatto, un osso per il cane, avena per il suo vecchio cavallo, granoturco e frumento per le galline, le oche e le anitre del cortile. Poi portava al piano di sopra i vassoi della colazione per la matrigna e le sorellastre Anastasia e Genoveffa. "Prendi questa roba da stirare e riportala entro un'ora" ordinava Genoveffa. "Non dimenticare il mio rammendo, e non impiegare tutto il giorno a finirlo!" la rimproverava Anastasia. "Stendi il bucato e vai avanti col tuo lavoro" ordinava la matrigna cene3.jpg (48508 byte) "Batti il grande tappeto della sala, lava le finestre, pulisci la tappezzeria!" "Si Genoveffa. Si Anastasia. Si mamma" rispondeva Cenerentola mettendosi al lavoro di buona lena. Dall'altra parte della città c'era il palazzo reale. Un giorno il re convocò il granduca Monocolao e gli disse: "E' tempo che il principe prenda moglie e si sistemi!" "Ma vostra Maestà" rispose il duca " deve prima trovare una ragazza ed innamorarsi!" "Hai ragione" ammise il re. "Daremo un ballo ed inviteremo tutte le fanciulle del reame. Dovrà per forza innamorarsi d'una di loro.cindy5.gif" Subito furono spediti gli inviti e il regale biglietto fu portato anche nella casa di Cenerentola. stepmother.gif "Un ballo! Un ballo! Andremo ad un ballo!" gridarono Anastasia e Genoveffa. "Anch'io sono invitata" disse Cenerentola. "C'è scritto: 'Per ordine del Re, ogni fanciulla dovrà partecipare!". Le sorellastre risero all'idea di Cenerentola che andava ad un ballo indossando il grembiule con una scopa in mano. Ma la matrigna, con un sorriso sornione, disse che Cenerentola sarebbe certamente potuta andare se avesse finito il suo lavoro e si fosse procurata un vestito decente da indossare. "Se....." rise Anastasia "Se....." sghignazzò Genoveffa. E venne il gran giorno. Fin dall'alba le sorellastre furono indaffarate a scegliere abiti, sottovesti ed ornamenti da mettere nei capelli, e non parlarono che del modo in cui si sarebbero vestite per il ballo. Nel frattempo Cenerentola fu tenuta più occupata del solito, perché dovette stirare le ampie gonne, sistemare le guarnizioni, annodare i nastri. Quando venne la carrozza a prendere la matrigna e le sorellastre, Cenerentola non aveva avuto neppure avuto il tempo di prepararsi. "Bene" disse la matrigna. "Allora non verrai. Che peccato! cindy3.gif Ma ci saranno altri balli!" Cenerentola salì tristemente le scale buie e si affacciò alla sua finestra illuminata dalla luna. E guardò mesta il palazzo lontano che risplendeva di luci. All'improvviso, una candela venne accesa alle sue spalle. Cenerentola si voltò, e vide un bellissimo vestito da sera. L'avevano cucito per lei gli uccelli ed i topi suoi amici, e lo avevano decorato con pezzi di nastro e perline che avevano trovato in giro per la casa. In men che non si dica, Cenerentola indossò il vestito e corse giù per le scale, gridando: "Per favore, aspettate, vengo anch'io!" Anastasia e Genoveffa si girarono: com'era bella! L'invidia le accecò e... "Le mie perle!" gridò una. "Il mio nastro!" urlò un'altra e strapparono il vestito di Cenerentola. Poi, soddisfatte se ne andarono. Disperata Cenerentola corse in giardino e singhiozzò: "E' proprio inutile. cene4.jpg (34484 byte) Non c'è niente da fare!" Ma in quel momento da una nuvola di polvere di stelle uscì una donnina dalla faccia tonda, avvolta in un mantello con cappuccio. "Sciocchezze, figliola" disse con voce dolce. "Asciuga quelle lacrime: non vorrai andare al ballo in questo stato!". Cenerentola smise di piangere e chiese: "Chi siete?" "Sono la fata tua madrina e mi chiamo Smemorina" rispose lo strano personaggio. "Non abbiamo molto tempo a disposizione. Penso che per prima cosa tu abbia bisogno di una zucca." Cenerentola non capì il motivo, ma obbedì e raccolse una grossa zucca. cindygod.gifLa fata agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e cantò: "Salagadula, mencica bula, bibbidi-bobbidi-bu...." la zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda carrozza. "Ora" disse la fata "abbiamo bisogno di alcuni topi". Quattro piccoli amici di Cenerentola si presentarono di corsa, ed ancora una volta la fata cantò le parole magiche mentre toccava i topi con la sua bacchetta. I topolini furono trasformati in quattro cavalli grigi pomellati che furono subito attaccati alla carrozza. Poi la fata trasformò il vecchio cavallo di Cenerentola in un superbo cocchiere ed il cane Tobia in un elegante valletto. "Ed ora tocca a te, mia cara" fairygod.gifcindy2.gif disse la fata Smemorina, toccando Cenerentola con la sua bacchetta. Il vestito strappato diventò uno splendido abito di seta e da sotto la gonna spuntarono delle deliziose scarpette di cristallo, le più belle del mondo. Cenerentola non riusciva a parlare per l'emozione. La fata allora spinse la carrozza e le raccomandò di non rimanere al ballo dopo la mezzanotte: se fosse rimasta un solo minuto di più, la carrozza sarebbe ridiventata una zucca, i cavalli topolini, il cocchiere un vecchio cavallo ed il valletto un cane, e lei stessa si sarebbe ritrovata vestita di stracci. Cenerentola promise e partì felice verso il palazzo reale. Quando arrivò, il ballo era già iniziato, e il principe, con aria un pò annoiata, stava facendo l'inchino alle duecentodecima e duecentoundicesima damigella: le brutte sorellastre Anastasia e Genoveffa.cene5.jpg (53205 byte) All'improvviso alzò lo sguardo e scorse all'ingresso la più bella fanciulla che avesse mai visto. Come trasognato piantò in asso le sorelle e si avvicinò a Cenerentola, la prese per mano e l'accompagnò nella grande sala, in mezzo a tutti. Per tutta la serata il figlio del re non ballò con nessun altra e non lasciò la sua mano un solo minuto. Le sorellastre e la matrigna non riconobbero Cenerentola e si rodevano d'invidia chiedendosi chi potesse essere la bella sconosciuta. Tutte le dame osservarono il suo abito e la sua pettinatura, e si ripromisero di copiarli il giorno seguente. Il vecchio re sorrideva soddisfatto: il principe aveva trovato la sposa dei suoi sogni. cindyprince.gif Passarono le ore. Quando l'orologio del palazzo cominciò a battere la mezzanotte, Cenerentola ricordò la promessa. "Devo andare" gridò spaventata e, liberando la sua mano da quella del principe, attraversò il palazzo e scese di corsa lo scalone, inseguita dal principe e dal granduca. Una scarpetta di cristallo le si sfilò correndo, ma lei non si fermò finché non fu in carrozza. L'orologio stava ancora battendo l'ora quando la carrozza lasciò il palazzo di gran carriera: mentre oltrepassava il cancello, risuonò il dodicesimo rintocco: carrozza, cavalli, tutto sparì ed al loro posto comparvero una zucca, alcuni topolini, un cane, un vecchio cavallo e una fanciulla vestita di stracci. Tutto ciò che rimaneva di quella magica serata era la scarpetta di cristallo che brillava al piede di Cenerentola. Il mattino seguente, il figlio del re comunicò al padre che avrebbe sposato solo la fanciulla che aveva perso la scarpetta al ballo. Il granduca Monocolao fu incaricato di cercare la ragazza il cui piede entrasse perfettamente nella preziosa scarpetta. Il granduca provò la scarpetta a tutte le principesse, alle duchesse, alle marchese, a tutte le dame del regno, ma inutilmente. lucifer.jpg (13435 byte)Arrivò infine a casa di Cenerentola. La matrigna tutta eccitata, corse a svegliare le sue pigre figlie. "Non abbiamo un minuto da perdere" gridò. "C'è la possibilità che una di voi diventi la sposa del principe, se riuscirà a calzare la scarpetta di cristallo!" e le mandò giù di corsa dal duca, con la raccomandazione "Non deludetemi"! Poi seguì Cenerentola, che era andata in camera sua per rendersi presentabile al duca, e la chiuse dentro a chiave. Nessun'altra doveva poter approfittare di un'occasione tanto fortunata. Quando Cenerentola udì lo scatto della serratura, capì, troppo tardi, cos'era accaduto. "Per favore, vi prego, fatemi uscire!" implorò girando inutilmente la maniglia. La matrigna si mise in tasca la chiave e se ne andò sogghignando. Non si accorse però che due topolini la seguivano, senza mai perdere di vista la tasca in cui aveva messo la chiave. Nel frattempo Anastasia e Genoveffa stavano discutendo sopra la scarpetta di cristallo, e ciascuna affermava che era sua. La matrigna le osservò con attenzione mentre cercavano senza successo di far entrare i loro piedoni nella minuscola scarpetta. Non si accorse che i due topolini le sfilavano silenziosamente la chiave dalla tasca e se la portavano via. slipperfit.gif Il granduca riprese la scarpetta alle due sorellastre immusonite e si avviò alla porta per andare nella casa seguente, quando Cenerentola, chiamò dalle scale: "Per favore Vostra Grazia, aspettate! Posso provare la scarpetta?" La matrigna tentò di sbarrarle il passo. "E' solo Cenerentola, la nostra sguattera." disse al duca, ma egli la spinse di lato. "Signora, i miei ordini sono: ogni fanciulla del regno!" La malvagia matrigna tentò un ultimo trucco. Fece lo sgambetto al servitore del duca che reggeva su un cuscino la scarpetta di cristallo: la preziosa scarpina cadde per terra frantumandosi in mille pezzi. "Oh è terribile!" gridò il duca. "Cosa dirà il Re?" Allora Cenerentola mise la mano nella tasca del grembiule. "Non preoccupatevi" disse "ho io l'altra scarpetta" Il duca gliela calzò, ed il piede naturalmente entrò senza fatica. Il quel momento apparve la fata Smemorina, che toccò Cenerentola con la bacchetta magica. E tutti poterono constatare che era proprio lei la bella sconosciuta che aveva conquistato il cuore del principe al ballo. Cenerentola fu accompagnata al palazzo reale con la carrozza del re. Là, fra grandi feste ed al suono di tutte le campane del reame, Cenerentola sposò il suo principe. E da quel giorno vissero felici e contenti.



quando conclusi, dopo aver passato tutto il tempo a coccolarla, a carezzarle i capelli, la schiena, il viso glielo sollevai rubandole un piccolo bacio...
le sorrisi...
allora, ti è piaciuta?...le chiesi dolce portandola alla mia altezza e posando la fronte alla sua...
 
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Nevaeh
view post Posted on 22/9/2010, 10:51




Nikki~
Mi imbarazzo per la sua reazione, sentendomi una stupida per aver chiesto una cosa del genere.
Tuttavia lui comincia a raccontare la storia, coccolandomi e non facendomi sentire per niente un'idiota.
Chiudo gli occhi mentre le parole scivolano lente e dolci dalle sue labbra, facendomi immaginare un mondo fantastico e fin troppo irreale.
Poi finisce la storia e veloce stampa un piccolo bacio sulle mie labbra.
Si..
Dico sincera, sistemandomi bene dopo che mi ha spostata.
Preferisco la prima che mi hai raccontato però...
Come si chiamava?

Chiedo aggrottando leggermente le sopracciglia e incollando i miei occhi ai suoi.
 
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•Silver™
view post Posted on 22/9/2010, 11:41




Sishi~
sorrisi felice che le fosse piaciuta...
Alice nel paese delle meraviglie...
posso raccontartene ancora sai?...
tutte quelle che desideri...
le sussurrai con le labbra sulla sua fronte...
la sirenetta è una delle mie preferite...
ma se lo dici a qualcuno ti uccido...
dissi scoppiando a ridere...
si perchè volevo trattarla come una persona normale, come una ragazza che può ricordarsi di raccontare una cosa del genere...
perchè per me lei non era diversa...
solo speciale e questo ai miei occhi la rendeva ancor più bella...
 
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Nevaeh
view post Posted on 22/9/2010, 11:52




Nikki~
Sorrido alle sue parole e poi ruote gli occhi alla frase successiva.
Si, stanne certo che lo racconterò a tutti..
Dico sarcastica prendendoci in giro.
Allungo poi una mano sino a sfiorare leggera la sua guancia, scendendo poi sulla mandibola e disegnarne il contorno.
E non ho ricordi d'aver mai fatto una cosa del genere. D'aver mai visto un ragazzo da così vicino. Da averlo osservato realmente.
Arrossisco quando mi rendo conto dei miei gesti per poi togliere di scatto la mano e riabbassarla.
Mi mordo il labbro inferiore abbassando per un attimo anche lo sguardo, per poi rialzarlo e incrociare i suoi occhi.
Di nuovo la mia mano si alza e torna leggera, leggerissima, sul suo viso.
Sulle sue labbra. Disegna il loro contorno. Preme piano sulla pallina sotto al labbro inferiore e poi torna su di esse, provandone la morbidezza.
Le mie labbra lentamente si dischiudono mentre la mia mano lenta sale sul suo viso, tracciando il profilo del naso, scivolando lungo le sopracciglia e ridiscendendo lungo la mandibola.
Immagino il mio sguardo perso, forse buffa, ma in realtà semplicemente curioso.
Tutto per me è così nuovo...
 
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•Silver™
view post Posted on 22/9/2010, 12:06




Sishi~
risi alle sue parole facendole l'occhiolino...
rilassai il viso sentendo poi le sue dita su di esso, leggere e curiose...
e stavo per riprendere la sua mano e riportarla sul mio viso quando lo fece da sola...
le sorrisi osservandola, come ad incoraggiarla...
resistetti all'iniziale solletico dato dalla sua esagerata leggerezza, le baciai le dita quando passò sulle mie labbra e chiusi gli occhi godendomi il suo dolce tocco...
quando li riaprii afferrai dolcemente i suoi polsi e tirando appena la portai sopra di me...
di nuovo guidai la sua mano al mio viso e posai l'altra sul mio cuore, per farle sentire come batteva forte per lei...
poi dolce e delicato come lei portai le dita sul suo viso e ne tracciai i contorni imitandola...
tutto ciò in silenzio, solo i nostri respiri come colonna sonora...
 
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Nevaeh
view post Posted on 22/9/2010, 12:22




Nikki~
Sento il respiro farsi più veloce quando lui con delicatezza mi porta su di sé.
Il suo cuore batte veloce sotto la mia mano mentre l'altra, accompagnata dalla sua, riprende a sfiorare il suo volto.
Sento gli occhi farsi più liquidi quando lui delicato e gentile traccia linee invisibili sul mio viso, studiandolo come io ho fatto col suo.
Il respiro ancora veloce.
Uno strano nodo in gola e allo stomaco.
Ancora le labbra dischiuse, comincio a respirare con la bocca, per paura di far troppo rumore.
Lenta mi sposto un po' più indietro mentre le mie mani timide sollevano la sua maglietta, senza sfilargliela.
Ed è senza malizia e senza doppi fini che le mie mani cominciano a carezzare la sua pelle bianca.
Osservandola, trovandola così nuova, diversa da quella che sono abituata a vedere, la mia.
Mi abbasso appena fino a sfiorare la sua pelle con la punta del naso e inspirare lentamente chiudendo gli occhi e riempiendo le narici del suo odore.
Mi rialzo e le mani riprendono a muoversi delicate per poi passare alle sue braccia lunghe.
La mano grande rispetto alla mia. Le dita lunghe e sottili, morbide.


SPOILER (click to view)


 
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•Silver™
view post Posted on 22/9/2010, 12:37




Sishi~
mi mancò il fiato quando mi sollevò lenta la maglietta...
mille brividi quando le sue piccole mani sfiorarono la mia pelle chiara, coperta solo in parte da tatuaggi...
e dovetti trattenermi dal gemere quando la punta del suo naso sfiorò la mia carne...
inclinai il capo lentamente all'indietro osservando i piccoli dettagli della mia stanza silenziosa, mentre il cuore aumentava ancora il suo ritmo e il respiro si fece più rapido...
così, immobile e passivo la lasciai studiare il mio corpo, immobile, avevo paura che muovendomi l'avrei distratta e non volevo che smettesse mai di toccarmi...
mai...
non ricordavo ci fosse mai stato niente di più intimo di quel dolce contatto nella mia vita...
si certo c'era stato sesso, ma nemmeno il sesso era stato intenso come il suo tocco ora...
e piano sentii gli occhi inumidirsi pensando a cosa mio fratello si era perso della vita, che ciò che provavo io lui non lo avrebbe provato mai...
mi lasciai andare maggiormente al suo tocco...
 
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Nevaeh
view post Posted on 22/9/2010, 12:45




Nikki~
Solo dopo un paio di minuti alzo lo sguardo e trovo il suo...strano.
Lo guardo perplessa adagiando il suo braccio sul lenzuolo e corrugo appena la fronte.
Noto i suoi occhi lucidi e mi mordo il labbro inferiore nervosa.
Cosa c'è?
Chiedo a bassa voce, riconoscendola a stento.
E mi vergogno perché in tutto questo tempo si è solo pensato a me.
Mai una volta ho chiesto a lui di dirmi qualcosa che lo riguardi.
Lui probabilmente sa molte di cose di me e io nulla di lui.
Gli riabbasso la maglietta, sentendo le guance farsi rosse, appoggiando poi le mie mani su di essa.
 
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•Silver™
view post Posted on 25/9/2010, 11:33




Sishi~
le sorrisi, un sorriso triste, che non arrivava agli occhi...
lasciai che mi rivestisse e a quel punto la guardai...
niente...
pensavo...
ricordi dolorosi...
sussurrai distogliendo lo sguardo e osservando fuori la finestra...
la tirai di nuovo sopra di me e la strinsi sfiorandole la schiena con le mani...
mio fratello è morto quando avevo 13 anni e lui 11...
è annegato e io non sono riuscito a tirarlo su, a salvarlo...
dissi con voce rotta...
ti sembrerà strano, ma vorrei essere come te...
vorrei poter non ricordare...
dissi finendo in un sussurro...
 
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Nevaeh
view post Posted on 25/9/2010, 17:34




Nikki~
Lascio che lui con delicatezza mi stringa a sé e chiudo gli occhi quando riprende a parlare.
Un nodo allo stomaco me lo fa contrarre e mi provoca un senso di nausea.
Faccio leva sulle braccia, puntandole ai lati delle sue spalle.
Mi dispiace..
Dico a voce bassa, talmente bassa che non so nemmeno se lui mi ha sentita.
Il mio sguardo cerca i suoi occhi, e li trovo persi oltre la finestra.
Probabilmente la sua testa gli starà facendo rivivere gli ultimi momenti vissuti con suo fratello, gli farà ricordare le sue ultime parole, il suo ultimo sorriso, il suo ultimo grido.
Ma non puoi desiderare di poter dimenticare...
Gli dico sfiorando leggera la sua guancia con la punta della vita.
Provo ad immaginare il dolore che ti uccide dentro ogni volta che il suo volto ti appare nella mente..
Il tuo senso di colpa, quasi sicuramente ingiusto...

Ma non puoi voler dimenticare...
Aggiungo sentendo la mia voce farsi più roca.
Tu non hai la minima idea di quanto orribile possa essere non ricordare..
Dico sentendo le mie labbra tremare e le forze venir meno.
Io pegherei per avere una memoria.. Per poter ricordare ogni singolo minuto della mia vita, per poter ricordare ogni parola che mi è stata detta, per poter ricordare ogni viso incontrato, ogni sentimento provato..
Aggiungo partendo calma per poi finire in modo frenetico, confuso e nervoso.
Non desiderare di non poter ricordare, Sishi..
Dico infine calma, riprendendo il controllo.
Desidera di avere un suo ricordo per sempre..
Desidera di non poterti mai scordare il suo volto felice..
Desidera di non potere mai dimenticare niente..
 
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95 replies since 19/8/2010, 01:02   303 views
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