Ofelia's house

114° giorno a Bristol, dopo che mia madre ha pensato bene di trasferirsi alla fine dell'anno scolastico, impedendomi del tutto di farmi degli amici. Perché legare in 2 mesi con qualcuno che ha con altri tante storie alle spalle è difficile per tutti; per una come me, poi. La versione ufficiale del mio risveglio era che m'ero svegliata alle 10.27 del mattino; ma in realtà ero sveglia dalle 6.53. Nel frattempo avevo letto vari capitoli di un libro che sto per finire, e niente mi avrebbe fermata, a parte il miagolio del mio affamato Robin. Così siamo scesi entrambi, ho preparato da mangiare per lui e salutato ... il nulla, perché i miei erano già usciti. Così presi la camicetta che avevo indossato al festino cui mi ero imbucata il giorno prima e la misi a lavare, mi lavai rapidamente; poi mi vestii, preparai la borsa e ci misi Robin ormai sazio. Era una giornata poco nuvolosa, ma non soleggiata, e mi incamminai con il mio morbido bagaglio verso la spiaggia.

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Quella sera, a discapito di ciò che avessi pensato, non piansi. Non per le mie amiche, almeno; mi commossi solo quando trovai Aymon on-line e iniziammo a chattare. Era mancanza reciproca, e questo mi fece sentire bene. Ripensai a tutte le volte, in quei 17 anni di vita condivisi, che avevo dubitato del suo bene. Mi disse che aveva visto Adrianne e Valerie; Adrianne era ancora sconvolta dalla mia partenza, e voleva a tutti i costi parlarmi per fare pace; Valerie invece continuava ad essere Valerie, l'algida ragazza un po' zoccola con cui avevo legato giusto un anno prima. Un'ingenuotta e una zoccola. Ma erano la mia ingenuotta e la mia zoccola e questo bastò ad acuire le fitte allo stomaco. Per consolarmi Momo mi inviò il link alla sua gallery personale su internet; improvvisamente centrai l'attenzione su un nuovo album e in particolare su di una foto, e ricordai il momento in cui me l'aveva scattata. A pensarci bene tutte le foto di quell'album le aveva scattate l'ultimo giorno che passammo assieme. Aveva chiamato quell'album "Eclettica". Sorrisi, e gli chiesi Quando verrete a Bristol, Momo?

Chiacchierai a lungo con Momo, e gli raccontai anche della giornata che avevo trascorso con Kellan. Ad un certo punto mi arrivò un messaggino di Kellan; e gli risposi subito.
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Dopo aver messaggiato per un po' con Kellan e molto, moltissimo con Momo cercai su un sito di streaming qualche film da vedere durante la notte; scesi per un attimo giù, giusto il tempo di mettere altro latte nella ciotola di Robin e salutare mia madre che era appena tornata stanchissima da lavoro. Le diedi un rapido bacio Tanto al resto ci pensa papà, e salii. E mentre facevo le scale mi venne di colpo una gran bella idea: Domani mi sa che vado un po' al Roundview, almeno mi fermo nel cortile; ci saranno quelli che si fermano per vedere i risultati dei corsi di recupero e anche qualcun altro, forse miei futuri compagni di classe. Meglio avvertire Kellan....
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Avevo visto un gran bel film la sera prima, sia benedetto lo streaming. Ero rimasta in piedi fino alle 5 meno qualcosa, ma mi svegliai comunque alle 8 e 37, con il rumore frenetico delle leccate di Robin contro il bordo della ciotola. Scesi in cucina per riempirla di nuovo e mangiare qualche biscotto, proprio mentre mio padre usciva trafelato di casa. Feci pian piano mente locale e mi ricordai della mia decisione presa alle undici di sera, di andare nel cortile del Roundview; così risalii in camera con ciotola e tutto, mi lavai per bene e mi truccai al solito col fantastico trio kajal-eyeliner-maschara; presi i jeans chiari e stretti e una camicetta a quadroni blu e strisce gialle con le maniche corte, presi le Converse a pallini e le misi con flemma, misi in borsa portafogli e cellulare e lasciai casa e gatto in balia di mia madre.

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I've been such a gorgeus bitch. Era tutto quello che riuscivo a pensare. 44,8. E la voce di Adrianne che mi diceva Come hai potuto farmi questo? Non potrò mai più fidarmi di te..! e Valerie a proteggerla senza alcun senso, come faceva una volta con me. Tremavo tutta perché il lato stronzo di me, quello che 4 mesi prima mi aveva tolto in dieci minuti ... beh non tutto ciò che componeva la mia vita, diciamo un buon 50%, quello che avevo conquistato in un anno; il lato stronzo era tornato. E per quei 5 minuti che era stato di nuovo in me aveva rovinato una cosa che poteva essere molto bella. Feci un bel respiro, però. Non era per Kellan che mi abbattevo, in fondo sapevo di non essere fatta per l'amore; e il perché preciso non lo so, sicuramente Kellan c'entrava nel grande impasto incasinato che era la mia vita. Così presi la lasagna della sera prima e la misi in forno; poi andai in bagno, aprii il cassetto dei medicinali e presi 3 pillole; prima che agissero riuscii a tirare fuori la lasagna, metterla al coperto di modo che non si raffreddasse e a scrivere un biglietto a mia madre: Sono in camera, e non ho fame. Sta tranquilla, vi ho scaldato le lasagne; ceh erano anche per me, ma poi m'è passata la fame. Che ci vuoi fare..!. Presi le scale e salii in camera.