I feel like the color blue

Alzo una mano in segno di saluto prima di salire in macchina.
Volto il viso verso la veranda e sorrido vedendola ancora lì.
Do poi l'indirizzo all'autista, che con un <<la porto subito lì>> preme sull'acceleratore e parte verso casa mia.
E in pochi minuti arrivo a casa.
Pago l'autista lasciandogli un po' di mancia e in pochi secondi sono a casa.
Una doccia veloce e poi mi butto a letto.
Gli occhi fissi sul soffitto.
E allora, amore? Cosa hai fatto oggi?
Chiedo al nulla sopra di me.
Hai visto quella ragazza?
Ti piace? La trovi anche tu carina? Hai notato quant'è buffa?
Mi ricorda te in certi momenti..
Anche tu eri così buffa, impacciata... Di una bellezza e simpatia naturale...
Porto entrambe le mani sul mio volto, sfregandomele poi sugli occhi per cancellare veloce le piccole lacrime che si sono formate.
Forse è ora che io ti lasci andare..
Sussurro con la voce rotta e una piccola smorfia sul viso.
Amore, dimmi cosa devo fare....
Aggiungo dopo un po', per poi lasciarmi rapire dal sonno.

e ci addormentammo così a ridere e pensare e raccontare...
una abbracciata all'altra nel mio letto...
quando mi svegliai la mamma era già in piedi...
mi fiondai in bagno e mi feci una lunga doccia calda...
lasciai i capelli ad asciugare all'aria e in shorts e canottiera, soliti piedi nudi mi infilai in cucina...
il nostro modo di preparare la colazione era da sit com...
noi che sculettavamo, usando come microfono la paletta per le frittelle, lo stereo a tutto volume su like a virgin di madonna...
la mamma che lanciava frittelle e io che le afferravo coi piatti e ci spremevo sopra lo sciroppo...
il tutto contornato dalle nostre risate...
poi sarebbe arrivato lo sfigato, avrebbe abbozzato un balletto fuori tempo, io e la mamma avremmo riso e poi avremmo mangiato tutti insieme...
ma per ora stavamo ancora alle frittelle...

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