Risi alle sue parole, effettivamente aveva ragione.. in pochi mi credevano diciasettenne, ma purtroppo era cosi. Scollai le spalle e coninuai a fissare il cielo, Incrociai le braccia dietro alla testa e poi avvolgendola con un braccio attorno alle spalle.
Abito ion centro, con un tipo strano l'ultima cosa che avrei fatto sarebbe stata parlarle di Ian, l'assasino psicopatico che mi aveva accolto in casa sua, vedendo che avevo pure io dei disturbi.
La guardai dinuovo negli occhi sorridendole, era strana come situazione, anche perche non la conoscevo nemmeno.
Ti va di uscire domani? le chiedo poi tranquillo ed accareyyandole i capelli quasi asciutti.
Come sta il piede? le chiesi poi dolcemente. D'un tratto, il mio solito parlare troppo e veloce in una frase divento piu tranquillo, quasi imbarazzante.
Sasha mi piaceva, ma era possibile che mi stavo innamorando di lei?
Tesi le orecchie per udire se per caso c'era Frank li vicino, a quanto pare no. Sorrisi dinuovo.